mercoledì, maggio 13

Frammenti...



(tratto da "Un posto nel mondo" di Fabio Volo)
F-"Ti ricordi quella cosa che avevamo studiato a scuola su Platone: la storia della mezza mela che deve trovare l'altra metà?"
M-"Certo me la ricordo. Ce l'avevano fatta studiare a memoria. Un giorno Zeus volendo castigare l'uomo senza distuggerlo lo tagliò in due. Poi, per curare l'antica ferita inviò Amore, fra gli dèi, l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di fare uno ciò che è due, Amore tenta di medicare l'umana natura. Vedi, Federico, essendo una metà troveremo la nostra felicità incontrando l'altra e diventando una cosa sola. Platone non sarà mica un coglione. Non sei d'accordo su questo?"
F-"Certo che sono d'accordo. Ma l'altra metà da trovare non è una donna."
M-"Come non è una donna? Vuoi dire che troverò la mia felicità con un uomo?"
F-"Si, alto e muscoloso! Sei contento? L'altra metà da trovare non è una donna: sei sempre tu. E l'altra metà di te, la parte sconosciuta alla quale devi dare vita, per poterti finalmente incontrare. Per sempre. Questa è la vera unione in grado di liberarci da quel sentimento di solitudine che avvertiamo anche quando stiamo con qualcuno. Allora, poi non c'è niente di più bello che condividere con una persona la propria vita. Però bisogna prima averne una. Una vita viva. E' la totalità che esalta. Quando guardi un quadro, può anche piacerti un particolare, ma è l'insieme che ti emoziona.
(...)
F-"Michelangelo Buonarroti sosteneva che quando guardava un blocco di marmo vedeva già dentro la forma dell'opera d'arte e che il suo lavoro non era altro che togliere il superfluo, quello di troppo che imprigionava la statua. Anche noi siamo così. Ogni cosa è già qui anche se non si vede. L'opera d'arte è già dentro di noi. C'è già tutta: noi non dobbiamo far altro che procurarci gli strumenti per liberarla. Per liberarci. Il problema qui non è stare o no con Francesca. Questo è un falso problema che ti serve a distrarti dall'altro, da quello vero. Chiunque non libera quella metà di sè, chiunque non si trova, vive come un prigioniero, e le storie d'amore non sono altro che l'ora d'aria del carcerato. Per un carerato l'ora d'aria è una delle cose più belle che gli possano capitare nella vita. Quando ho capito questa cosa, però, ho deciso che non volevo più l'ora d'aria e non volevo più andare in giro a offrire la mia agli altri. Io desideravo una vita piena d'aria. Respirare sempre. Una vita da essere umano libero. In quella cella sapevo muovermi . Ero totalmente padrone del mio tempo e del mio spazio. E poi vivevo circondato da persone che stavano anche loro in galera come me. Un conto è se vuoi stare bene veramente, un conto è se vuoi solo stare meglio. Se decidi di stare semplicemente meglio, allora ti basta innamorarti ogni tanto, comprarti qualcosa, avere un aumento di stipendio. Arredare la cella. Puoi anche continuare a vivere così, ma ricordati che tu sei stato fatto per godere del sole. Se invece di aprire la finestra per farlo entrare, accendi ogni tanto l'abat-jour, col tempo potresti anche dimenticarti che esiste e alla fine in quella stanza l'abat-jour diventerà il sole. Tu fai come vuoi, ma di una cosa sono certo, per questo te lo ripeto: sei molto più di così. Fidati. Quanto darei perchè ti potessi vedere anche solo per un istante come ti vedo io, come ti vedono i miei occhi. Non avresti più nessun dubbio."
M-"E che devo fare?"
F-"Mi hai fatto la stessa domanda cinque anni fa. Io non sono un maestro di vita, ti sto solo dicendo ciò che penso in tutta onestà e magari sono un sacco di stronzate. Per esempio, senti che vuoi scrivere quel cavolo di libro, lo dici da quando andavamo alle medie. Perchè non l'hai ancora scritto? Inizia a buttare giù le parole che hai dento e poi magari, mentre lo fai, capisci che in realtà non è un libro, ma una canzone ciò che vuoi scrivere... o disegnare mobili, o tazzine del caffè, o aprire un'edicola... Che ne sai? Però fai il primo passo..."
Figo

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