domenica, ottobre 31

Era uno strano periodo....ma non era per sempre

Un giorno tutte queste strade, soprattutto le megAutostrade-viadotti sospese su enormi pali di cemento tra splendide vallate, non serviranno più a nulla. E rimarranno là, sospese nel vuoto, a far da supporto ad enormi piante rampicanti. Per il divertimeno dei più piccoli che le useranno a mo' di scivoli. Il panorama non sembrerà loro strano o bizzarro, quelle imponenti strutture saranno sempre state là.


Un giorno un uomo assai intelligente venne giù al fiume e gli uomini lo accolsero con somma gioia perché poteva insegnare ai propri bambini ciò che aveva imparato sul passato, sebbene già a quell'epoca non interessasse più molto, e tutti cominciavano finalmente ad assaporare l'importanza del loro "piccolo" presente.
Quando l'uomo raccontò ai più piccoli che gli scivoli (lui le chiamava "strutture") non erano oggetti naturali ma frutto - tanti tanti anni prima - dell'ingegno umano applicato all'ingegneria (che parole difficili, pensavano loro), essi non si meravigliarono affatto, pensando appunto che fosse stata l'idea di qualche genio del divertimento, intento a ricercare sempre il miglior gioco per i propri piccoli. Il nuovo insegnante, divertito dalla loro indifferenza alla sua grande rivelazione, abbandonò i paroloni e ogni ulteriore tentativo di spiegazione. Così, con il tempo, questo è ciò che si tramandò fino ai giorni nostri.
Sono questi i piccoli episodi che determinano il futuro, le credenze, gli atteggiamenti e i valori delle generazioni a venire.
Oggi abbiamo dimenticato il motivo di quegli enormi piloni, lasciando giocare i nostri piccoli su quelle lunghe verticali di cemento ammantate di verde.
Anche il panorama ormai non ne risente più; in alcuni lunghi tratti liane gigantesche si dipartono da un punto all'altro della vallata, interrotta dai lunghi scivoli ma senza che il verde perda di continuità. Corsi d'acqua sono stati deviati dai pilastri, in alcuni punti increspandosi e formando pittoresche (quanto divertenti) cascate e piccole rapide nei lunghi zigzag tra le loro fondamenta. Non c'è più un solo angolo dove il cemento sia rimasto scoperto alla vista dei nostri bambini. Così le mamme non si preoccupano che battano la testa su qualche spigolo. In realtà, esse non si preoccupano neppure di quelle ripide discese che sono davvero pericolose.
Forse abbiamo esagerato, concentrandoci sul presente abbiamo dimenticato di preoccuparci di ogni cosa.

(tratto da una novella di E.Diori, libera traduz. di L.Dievi).

S.Di Re

sabato, ottobre 30

Quel poco di prezioso che c'è da sapere...




Chi sono? di A. Jodorowsky

Vorrei ritornare alla mia giovinezza
e appolaiarmi sul ramo di un albero
insieme al mio amico poeta.

E come quella volta indimenticabile
vorrei dedurre dal molto che non so
quel poco di prezioso che so:

Non so dove vado
ma so con chi vado.

Non so dove sono
ma so che sono in me.

Non so cosa sia Dio
ma Dio sa che cosa sono.

Non so cosa sia il mondo
ma so che è mio.

Non so quanto valgo
ma so non fare paragoni.

Non so cosa sia l'amore
ma so che godo della sua presenza.

Non posso evitare i colpi
ma posso sopportarli.

Non posso negare la violenza
ma posso negare la crudeltà.

Non posso cambiare il mondo
ma posso cambiare me stesso.

Non so che cosa faccio
ma so che sono fatto da ciò che faccio.

Non so chi sono
ma so che non sono colui che non sa.


nazzucau
...è cosi bella che meritava di essere condivisa...

giovedì, ottobre 28

La montagna



Un esempio di come si possa tirar via.

EMILIANO
...ringrazia il sensei...

martedì, ottobre 12

Collaborazione o Invasione?




Questione di punti di vista...


Paola

domenica, ottobre 10

Apri gli occhi ti prego...



...

http://www.disinformazione.it/distruzione_afghanistan.htm

Dal 2001 ad oggi, questa assurda guerra in Afghanistan ha causato almeno 50.000 vittime. Dopo l'11 settembre, oltre 500.000 afgani si sono rifugiati in Iran o in Pakistan. Oggi ci sono almeno 5 milioni di rifugiati afgani. In Afghanistan ci sarebbero 7 mine inesplose per ogni abitante, e ogni mese ne esplodono in media 88, ferendo, mutilando o uccidendo. Per fare in modo che le vittime siano bambini, gli americani hanno fabbricato mine a forma di bambola, di penna stilografica, o con colori simili ai pacchi-viveri che vengono distribuiti dalle organizzazioni di beneficenza.
La maggior parte del popolo afgano vive in estrema miseria, senza acqua potabile, elettricità, scuole, ospedali, casa e lavoro. La vita media degli afgani è di 44 anni, e soltanto il 29% della popolazione è alfabetizzato. Il salario medio è di 40 dollari, ma gli affitti costano in media 200 dollari al mese e il cibo per una famiglia costa altri 200 dollari. Il 70% della popolazione afgana è sottonutrita. Migliaia di donne, rimaste vedove o senza famiglia, per la disperazione sono entrate nel giro della prostituzione, che è aumentato in seguito all'occupazione americana.
Le autorità occidentali hanno letteralmente distrutto l'Afghanistan, come spiega Mamdani Mahmood: "Su una popolazione iniziale di venti milioni, un milione è morto, un milione e mezzo è stato mutilato, altri cinque milioni sono diventati profughi, praticamente tutti i venti milioni hanno dovuto lasciare la propria casa. Infine, l'Onu ha calcolato che circa un altro milione e mezzo è clinicamente impazzito, mentre il resto della popolazione vive oggi nel paese più minato del mondo".[17]
Attualmente si sta svolgendo una guerra aerea terribile, con oltre 60 "missioni di appoggio ravvicinato a truppe Isaf" al giorno. Il numero dei morti e dei feriti non viene detto, e i nemici vengono sempre definiti in modo vago come "insorti", "ribelli", terroristi o Talebani.

...

nazzucau


Finchè la guerra verrà considerata malvagia conserverà sempre il suo fascino.
Quando verrà considerata VOLGARE cesserà di essere popolare.
(Oscar Wilde)


il mondo è tenuto insieme da vincoli d'amore e dedizione.
La storia non registra i quotidiani episodi d'amore e dedizione.
Registra solo quelli di conflitto o di guerra.
Gli atti d'amore e generosità sono molto più frequenti dei conflitti e delle dispute.
(Gandhi)



sabato, ottobre 9

Onore ai caduti

Dedicato ai caduti in guerra e a chi li contesta...
Un soldato

lunedì, ottobre 4

E' una linea sottile fra venire e partire...




La linea sottile

A mia volta mi fido del mondo
non ti dico le botte che prendo
Non c'è modo di starsene fuori
da ciò che lo rende tremendo e stupendo.

La canzone rimasta nel vento
le sorprese che fa il firmamento
ed i primi che mangiano tutto
e gli ultimi pagano tutto quel conto

per il cielo è un po' presto
per l'inferno non c'è posto
per qualcuno è solo buio pesto

a mia volta ti apro la casa
e ti trovi davanti un vampiro
che a mia volta devo succhiare
tutto l’amore che riesco a rubare per me

la linea sottile fra baciare e mangiare
la linea sottile fra venire e partire
c'è una linea sottile
fra star fermi e subire
cosa pensi di fare?
da che parte vuoi stare?

A mia volta non smetto di andare
anche se non si sa ancora dove
a mia volta invecchio alla svelta
perché non rinuncio a una certa illusione
una faccia che sembra destino
ed un vecchio che torna bambino
e traguardi che sono partenze
e un tramonto che sembra mattino

per il cielo è un po’ presto
per l’inferno non c’è posto
per qualcuno è solo l’antipasto

a mia volta mi lascio un po' stare
e mi faccio un periodo di mare
che a mia volta non è che mi cerco
che poi non si sa cosa posso trovare da me

la linea sottile fra il tuo bene e il tuo male
la linea sottile fra dormire e sognare
c’è una linea sottile fra tacere e subire
cosa pensi di fare?
Da che parte vuoi stare?

Vuoi vedere che non era niente
vuoi vedere che era già tutto lì
vuoi vedere che è venuto il tempo
e che è facile cosi

fra la voglia e il piacere
fra la noia e il bicchiere
c’è una linea sottile fra aspettare e scoppiare
cosa pensi di fare?
Da che parte vuoi stare?

la linea sottile fra baciare e mangiare
la linea sottile fra venire e partire
C'è una linea sottile
fra star fermi e subire
cosa pensi di fare?
Da che parte vuoi stare?


nazzucau
...in bocca a lupo ragazzo volante :)...

domenica, ottobre 3

"E' così che dev'essere" (Julie Poppins)



A 2'45" c'è il succo di tutto quello che mi accingo a scrivere e che ancora non so dove mi porterà. In realtà volevo scrivere un post che parlasse di un post che avrebbe parlato di un post che non scriverò mai. Ma ora grazie a lei, la persona praticamente perfetta, ho un nuovo spunto.

Molto spesso uno decide consciamente o inconsciamente di essere importante per un'altra persona verso cui nutre affetto. Ed è molto facile attribuirsi nei confronti dell'altro un ruolo che forse non è necessario, in cui il "giudizio" prende il sopravvento sui più semplici affetto e comprensione. E così si giudica il proprio amico, prendendo per lui delle decisioni ed esigendo che le rispetti, altrimenti bollandolo sommariamente come stupido o debole.
In realtà, nei confronti di un'altra persona - e soprattutto di un amico - non ci si può che limitare ad osservare e consigliare secondo le proprie esperienze, alleggerendolo del fardello della scelta magari offrendogli un punto di vista alternativo, più distaccato, che gli mostri come il suo "momentaccio" non è che un puntino, piccolissimo, all'interno del suo percorso naturale di crescita.
Questo è forse il massimo servizio che si possa rendere ad un amico.
Sì, parlo di servizio: porsi come uno "strumento" nelle mani dell'altra persona. Strumento, perché ognuno di noi ha un ruolo nella vita di chi incrocia. A volte marginale, a volte molto importante. Il ruolo (ahimè per qualcuno) non dev'essere necessariamente di protagonista nella vita dell'altro!
Per un narcisista, ma anche per tanti altri (protagonismo, esibizionismo e tante altre devianze), questa può suonare come una bestemmia. Eppure sì, si può NON essere sempre protagonisti della vita degli altri, ma - con il massimo dell'affetto - aiutare una persona in un momento delicato della sua vita. L'amicizia forse poi s'indebolirà, forse giocherete a scacchi insieme da vecchi o forse no. "Aiutare" evidentemente non significa porsi al suo servizio 24h su 24h, significa semplicemente assecondare ciò che è giusto che sia, dando il massimo all'altro (in termini di ascolto per esempio) nei momenti in cui si è vicini. Senza pretendere nulla, nemmeno l'amicizia stessa indietro. Senza rivalsa, senza la necessità della riconoscenza.
Spesso l'amicizia non è per sempre. Come tante persone sono state fondamentali nella nostra vita in un ben delimitato periodo, anche noi possiamo essere importanti per gli altri come semplici "strumenti" in un periodo delicato.
Questa parola non piace quasi mai. Ma tante persone emergono nella nostra vita per un preciso motivo.
Anche nel caso più negativo, di un'amicizia tradita, un amore rubato, di delusione in genere, si può vedere la persona che ha provocato questo sentimento come utile a conoscere, fare esperienza, maturare (purché non significhi irrigidire la propria anima e il proprio cuore per difendersi. Ma forse anche in quel caso!) verso quella che sarà la nostra crescita interiore che ci porterà in futuro ad essere ciò che di bello saremo. Allora guarderemo indietro e - dopo aver sorriso - daremo la giusta importanza a quell'evento e a quella persona. (Quanto diventa piccola ogni delusione quando la si ricorda a distanza di anni?)
Anche il peggiore dei nemici ci sarà stato "utile".
Forse sono troppo ottimista in questa considerazione.
E perché no? mi viene da rispondere. E' il pessimismo la Verità?

Tornando al video, Mary non è che uno strumento, è pronta a cedere il suo "potere" sui bambini a papà Banks, perché è giusto così. Perde il suo ruolo di protagonista, ma asseconda invece il ruolo di tata, aiutante e strumento verso la realizzazione di quella famiglia. Per me è un messaggio favoloso. Non è indolore questo passaggio, in fondo anche Mary è egocentrica, esibizionista e narcisa. Ma soprattutto riconosce di essere un ingranaggio (vedi qualche post più indietro) nel compimento del tutto (quest'ultima frase è forte, chissà chi mi segue).

Pilvio.

Ps
La "persona praticamente perfetta" non è Mary Poppins, è Julie Andrews. Chiaramente.