venerdì, febbraio 19

6 MARZO 2010


CONTRO LE NOCIVITA’ E LE DEVASTAZIONI AMBIENTALI PER L’ AUTOGOVERNO DEI NOSTRI TERRITORI
Siamo donne e uomini che in questi anni hanno resistito all'aggressione
dei loro territori da parte di chi vuole far profitto sulla salute e
sull'ambiente. Siamo coloro che si sono opposti alla politica piegata agli
interessi dei privati, quella politica che schiaccia i bisogni e le
volontà delle popolazioni per favorire industriali e imprenditori che
fanno profitto con lo sfruttamento della terra e dell’ambiente.

In questi ultimi anni le istituzioni comunali, regionali e nazionali hanno
imposto con arroganza e autorità: centrali turbogas e a carbone,
inceneritori e nuove discariche, la privatizzazione dell'acqua, mega
aeroporti, mega autostrade, la TAV e come se non bastasse oggi si riparla
di energia nucleare e a questo proposito il Lazio sembra che ospiterà
qualche nuova centrale e siti per lo stoccaggio delle scorie.
Le popolazioni locali hanno risposto a tutto questo con l’
autorganizzazione in comitati e la lotta in prima persona contro le
multinazionali che si nascondono dietro ogni grande opera: ENEL, ENI,
COLARI, CALTAGIRONE, AMA, ACEA, SORGENIA, IMPREGILO, ANSALDO...

Le nostre non sono solo battaglie in difesa della nostra salute e
dell'ambiente, la nostra è una lotta per il potere decisionale sui
territori che abitiamo.

Non abbiamo bisogno di nuove centrali, inceneritori, autostrade,
discariche, porti, aeroporti, centrali nucleari...
I nostri territori vanno risanati da mondezza e veleni, vogliamo una
mobilità basata sul ferro, la nostra acqua deve essere pubblica, come
continueremo a pretendere il prossimo 20 Marzo in piazza.
La volontà popolare deve essere rispettata, nulla deve essere deciso sulla
nostra testa.

Per tutte queste regioni chiamiamo le reti sociali, i coordinamenti
territoriali, le assemblee permanenti, i comitati di quartiere i tanti e
tante individui che in questi anni si sono mobilitati nella regione Lazio
ad una

MANIFESTAZIONE UNITARIA DEI MOVIMENTI CONTRO LE NOCIVITA’ e LE DEVASTAZIONI AMBIENTALI DEL LAZIO Sabato 6 Marzo ore 15:00 a Piazza Santi Apostoli


SE RIUSCITE A PORTARE 500 PERSONE ANCHE QUI ALLORA AVETE VERAMENTE VINTO

SERENA

Questo post ne è una conferma.


Vai cercando qua, vai cercando là,
ma quando la morte ti coglierà
che ti resterà delle tue voglie?
Vanità di vanità.
Se felice, sei, dei piaceri tuoi,
godendo solo d'argento e d'oro,
alla fine che ti resterà?
Vanità di vanità.

Vai cercando qua, vai cercando là,
seguendo sempre felicità,
sano, allegro e senza affanni.
Vanità di vanità.

Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
vivete con gioia e semplicità,
state buoni se potete
tutto il resto è vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
lodate il Signore con umiltà,
a Lui date tutto l'amore,
nulla più vi mancherà.

मोर
¿VanEmiliano?

giovedì, febbraio 18

Nostalgie d'India: nuovi orizzonti da attraversare....




La notte ha mille porte
e nella testa c'è una città intera
che soffia e che respira
che soffre e che ti attira
sempre più dentro
sempre più al centro
sempre più in mezzo fino a che non lo distingui più il confine
tra la tua pelle e il cielo
tra quello che è a pezzi è quello che è intero

la notte ha mille occhi
credi di guardare e sei guardato
sono tempi "rock'n roll"
che si resta senza fiato
cadono i record alle olimpiadi
tutto si supera in un secondo
e in ogni mondo c'è dentro un mondo
che ha dentro un mondo che ha dentro un mondo

ci sono armi nei supermercati
e mettono i "beep" nei vaffanculo
ci dicono continuamente che nessuno è al sicuro
ma questo lo sapevo già
e non è mai stata una buona scusa
per barricarmi dentro casa
la tele accessa e la porta chiusa

safari
dentro la mia testa
ci sono più bestie che nella foresta

la terra vista dallo spazio è una palla
azzurra e silenziosa
ma se ci vivi ti rendi conto
che è tutta un'altra cosa
niente combacia ci sono crepe
e dalle crepe passa un po' di luce
che si espande nell'universo
prendi tutto quello che ti piace
ho" diamanti sotto ai miei piedi"
ho un oceano dentro alle vene
ognuno danza col suo demone
e ogni storia finisce bene

Safari
dentro la mia testa
ci sono più bestie che nella foresta

fuoco
acqua
elettricità

(G. Sangiorgi "Negramaro")

le scimmie saltano di ramo in ramo
assaggio la notte,
la notte che passa più svelta
su lente lenzuola di corpi
sudati si chiudono gli occhi
si spegne l'insegna dell'ultima vita di luce
rubate si finge il silenzio perfetto
l'esterno ti sembra di pace
la notte d'estate
intanto il rumore
nel buio dell'anima mia
che corre a gambe levate
sbattendo con forza
su muri di pelle e di ossa
un paio di ali al vento
un paio di ali al vento... al vento ...

Nazzucau
...e in ogni mondo c'è dentro un mondo che ha dentro un mondo che ha dentro un mondo che ha...

martedì, febbraio 16

Probabilmente non oggi, ma un giorno...

Imagine

Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world...

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one.

¿Emiliano?

lunedì, febbraio 15

UNA STRANA CIOTOLA



Durante uno sei suoi viaggi,
Luqman s'imbatte in un mendicante.
L'uomo gli chiese l'elemosina.

Di buon grado Luqman esaudì la richiesta,
riempiendo la ciotola di monete d'oro.
Poi fece per andarsene, ma il mendicante
lo fermò, dicendogli:

"Per favore, gentile signore,
potresti riempirmi anche l'altra ciotola?".

"Ma certo!", rispose Luqman,
mosso a compassione.
Tuttavia, quando mise nella seconda ciotola
alcune monete d'oro, le vide scomparire.
Come se la ciotola fosse senza fondo!

Allora provò ancora, con altre monete,
ma niente da fare.
Più luqman cercava di riempirla,
più la ciotola si svuotava!

"E' forse magica?", domandò,
alla fine, incuriosito.

"Ancora peggio, mio signore", rispose il mendicante.
Questa ciotola rappresenta la volontà dell'uomo.

"Puoi colmarla di ogni tesoro, e resterà sempre vuota,
in attesa di nuove ricchezze!".


Nazzucau
...buongiorno a tutti...:)

mercoledì, febbraio 10

MANIFESTAZIONE 6 MARZO PIAZZA BARBERINI


E' NECESSARIA LA DIFFUSIONE E SOPRATTUTTO LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI!!!
grazie!
serena

sabato, febbraio 6

IL PAESE DELLE MERAVIGLIE


MANIFESTO PER I GIOVANI DELLA DECRESCITA FELICE


I Giovani della Decrescita Felice sono quelli venuti dal futuro per reincarnarsi oggi e cambiare la
mentalità delle giovani generazioni.
Ecco un Manifesto in 10 punti per i giovani che hanno abbastanza coraggio e vogliono
cimentarsi nell’impresa della Decrescita Felice:

1) RICORDARE COME SI VIVEVA NEL FUTURO: nel 2030 molti spostamenti a
medio-lungo raggio erano diventati inutili grazie alla Rete, le auto erano state
soppiantate da un collaudato ed efficace sistema di trasporti pubblici, si mangiava
meno carne e l’inquinamento dell’aria era stato risolto e così anche quello dell’acqua e
dei suoli.

2) IMMAGINARE POSITIVAMENTE IL CAMBIAMENTO: nel 2030 la giornata tipo
prevedeva una risata al mattino appena svegli, 10 minuti di stretching e 10 minuti di
saluto egiziano al sole; colazione a base di centrifugati di frutta biologica e yogurt
auto-prodotti in casa.

3) CONFRONTARSI CON LA REALTÀ DEL PASSATO E PENSARE A QUANTO DI BUONO SI PUÒ FARE: a scuola (o all’università) con qualunque mezzo veloce
(bicicletta, autobus a gas, tram, metropolitana), le attività di studio o lavoro erano
integrate da pause opportune per rigenerare corpo e mente. Pranzo a base vegetale,
con tutta la gamma dei nutrienti, dai carboidrati ai legumi alle fibre.

4) RICORDARE LE VELLEITÀ E I DESIDERI TRIVIALI: per rendersi conto di quanto
si era superficiali bisognava vedere foto delle mutande firmate Calvin Klein, del fumo
che annebbiava il cervello, di tutti quei gadget che venivano considerati della
massima importanza: cellulare ultimo modello, IPod con 32 Gb di memoria, armadi
pieni di roba da sfoggiare. Ancora si fa fatica a comprendere come potessero
sopravvivere i giovani dell’era passata stando appresso a tutta quella roba, impregnati
di consumismo e materialismo. Per fortuna noi non ci siamo passati.

5) RIPETERE OGNI GIORNO I CINQUE VALORI FONDAMENTALI: SOBRIETÀ, DECRESCITA, AUTO-PRODUZIONE, SENSO DELL’EQUILIBRIO, RISPETTO PER LA NATURA: nel 2030 dalle elementari i maestri insegnavano questi concetti
fondamentali, oltre alle classiche nozioni dei libri di studio. Nel corso della giornata
c’erano 3 ore dedicate a: auto-produzione, coltivazione in campo aperto, attività
cooperative.

6) RIDERE DELLE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE BASATE SULLA PAURA:
fino al 2030 i governi, per tentare di prevenire i danni provocati dalla miopia dei
politici, ormai conclamati e a rischio di irreversibilità, usarono campagne di
sensibilizzazione basate sulla dissuasione (non fare x, non fare y), sull’ammonimento
e la paura (se farai x, ti verrà y), non capendo che la loro efficacia era limitata al
breve periodo. Fortunatamente ONG coraggiose, che avevano una visione precisa di
quello che serviva, impostarono e realizzarono campagne che colpirono il nostro
cuore, efficaci perché si basavano sulla fiducia; non un ottimismo cieco alla realtà ma
la fiducia nelle nostre capacità (di immaginare il futuro, di costruirlo partendo dal
presente, con spirito pragmatico, con concretezza).

7) DIFFONDERE IL MANIFESTO E IL SUO SPIRITO INNOVATORE: fate conoscere
la Decrescita Felice a quante più persone potete; la massa critica che innescò il
cambiamento di stato nella mente delle persone venne proprio da quei giovani che
dissero “ho una visione e la voglio realizzare”.

8) DECLAMARE GLI SLOGAN DELLA DECRESCITA: Gandhi “Siate il cambiamento
che vorreste vedere nel mondo”; Ralph Waldo Emerson “Nessuno commise errore
più grande nel pensare che quel che avrebbe potuto fare sarebbe stato troppo poco”.

9) PENSARE ALMENO 10 MINUTI AL GIORNO A COME POTER ARRICCHIRE LA PROPRIA VITA E QUELLA DEGLI ALTRI PRESERVANDO LA NATURA.

10) ESSERE AUTENTICI: un Grande Profeta un giorno venne da noi e ci disse “Voi,
giovani, che siete il frutto delle generazioni passate e il seme di quelle future, che
rappresentate per noi speranza e al contempo incertezza, cos’è per voi l’autenticità,
in cosa consiste? Vi dico questo: l’autenticità non consiste nel cedere al movente
negativo solo perché esso esiste. E’ naturale che vi siano in noi scopi, tendenze
contrastanti: è dovuto alla molteplicità presente in ciascuno di noi. L’esistenza di una
polarità, di una opposizione ci indica già che quegli aspetti di noi sono solo dei semi,
delle potenzialità che possono manifestarsi o non possono; sta a noi deciderlo. La
volontà è l’unico aspetto che non ha un suo contrario; infatti non volere altro non è
che una volontà di non agire, di non scegliere. E’ da questo principio che dobbiamo
partire per riconoscere che essa è il nucleo profondo dell’IO, la sua diretta
espressione. Centrate l’identità sulla volontà e poi scegliete chi diventare, quale
strada seguire”.


Nel mio Paese delle Meraviglie
la mia acqua era l'acqua di tutti,
il mio cielo era limpido e luminoso,
il mio sole alimentava la mia vita,
la mia terra era rossa e nutriente,
i miei fratelli e le mie sorelle si guardavano negli occhi,
le loro mani erano sempre tese,
le loro menti non erano annebbiate,
e sul nostro viso c'era sempre un sorriso.

Mi piacerebbe tornare lì, anche solo per una sera, anche solo per avere l'illusione che "Il mio Paese delle Meraviglie" non è solo il mio!

A volte una maschera può servire a ritrovare noi stessi.
Altre volte serve solo a nascondersi.

Serena


venerdì, febbraio 5

Chi di voi ha mai visto la cacca bianca?


Sono bassi, simpatici, allegri, sempre alla moda.
Gli italiani assomigliano agli albanesi
.

(Vera, 9 anni, Albania)


Le mamme dell'Italia trattano i figli un po' da piccoli anche se sono più grandi, invece io ho capito subito che dovevo arrangiarmi da sola.

(Olga, 11 anni, Togo)


Un bambino pensa che io ho la pelle così perché mi sono colorata con un pennarello.
E se io lavo la mia faccia bene, dopo divento bianca.
Ma alla fine fanno tutti le domande.
Dicono: "Perché non ti scancelli?".
Dicono: "Di che colore è il tuo sangue?".
Dicono: "Veh, ma tu fai la cacca nera?".
Dicono così perché sono piccoli, non sono
cattivi.
Loro appena vedono la pelle un po' nera pensano che tutto è nero, ma non è così.
Io non mi arrabbio, perché a loro la maestra deve ancora insegnare tutto, sono troppo piccoli.
Poi io non ho mai visto una cacca bianca, nessuno la vede, non esiste!
(Ines, 9 anni, Repubblica Dominicana)

In Italia ci sono due re: un re è Berlusconi, l'altro re è il Papa.
Berlusconi comanda l'Italia, il Papa comanda gli italiani.
(Lili, 9 anni, Cina)

A me se c'è questa croce e basta non dà fastidio, se però c'è attaccato il morto mi sembra un po' brutto perché mentre mangi vedi sempre questo Dio che muore e per me non è una cosa bella.
(Naima, 7 anni, Marocco)

In Italia ci sono uomini che odiano tutti gli altri uomini e donne e bambini venuti da fuori, ma soprattutto gli albanesi perché dicono che noi siamo ladri.
Loro dicono così perché noi siamo più poveri.
E uno ricco ha sempre paura di un povero, ha paura di essere rubato.
Però non tutti i poveri e gli albanesi sono ladri, dico io.
Altrimenti quanti ladri ci sono?

(Genti, 8 anni, Albania)


Certe volte io non capisco bene quella gente che dice tu sei albanese, tu sei indiano, tu sei italiano, tu sei rumeno.
Cosa vuol dire? Io adesso sono qui, in Italia.

(Damian, 10 anni, Romania)


In Italia sono diverso io, perché è naturale, in Italia quasi tutti i bambini sono italiani, ma se un bambino
italiano viene in vacanza in Marocco è diverso lui, perché là quasi tutti i bambini sono arabi, nelle scuole arabe non ci sono i bambini italiani, neanche svizzeri, neanche africani, allora io dico: "Noi siamo tutti uguali e diversi, dipende solo dove sei nato e dove vai a abitare!".
(Omar, 9 anni, Marocco)


(fonte: Repubblica.it)

¿
Emiliano?