mercoledì, ottobre 15

La trilogia della Metafisica...


Tutto ciò che “noi vediamo” è il frutto della luce riflessa dagli oggetti, passata attraverso le pupille, distorta e ribaltata dai mezzi diottrici oculari e “spalmata” sulla superficie curva bidimensionale della retina, che si comporta come un trasduttore tra l'energia dei fotoni e il segnale trasmesso tramite potenziali d'azione. La retina, inoltre, è in grado di percepire colori e di dare informazioni precise e accurate riguardo lo spazio che ci circonda solo nella fovea. Come se non bastasse, entrambe le retine hanno un punto cieco, dove l'immagine non può essere percepita.

Tuttavia, noi non percepiamo un'immagine fredda, distorta o bidimensionale, ma vediamo il mondo intorno a noi come vivo, ricco di informazioni, di ricordi e tridimensionale. È logico dunque pensare ad un processo integrativo ed elaborativo che gestisce le informazioni provenienti dalla retina. Questi processi sono svolti dal cervello, il vero e proprio organo della visione.

Per comprendere come il cervello operi nei processi visivi, basta soltanto considerare le illusioni ottiche quali il triangolo di Kanizsa, le figure di Muller-Lyer o di Edgar Rubin. Queste illusioni mettono in luce il ruolo centrale del cervello come centro della visione: costruisce l'immagine secondo i propri canoni, sfrutta oggetti nel campo visivo per ricavare informazioni sugli altri (si pensi alla prospettiva; la visione su una stessa immagine di 2 persone, una più piccola e una più grande, ci fa concludere che quella più grande si trovi più vicina a noi e viceversa), analizza le profondità prendendo per assunto che la luce provenga dall'alto, così da farci vedere un cerchio più chiaro in basso che in alto come una semisfera concava e nel caso contrario convessa.

Il cervello costruisce l'immagine visiva in accordo con le teorie sulla percezione e della Psicologia della Gestalt.

(fonte:wikipedia)


Ognuno di noi vede il PROPRIO mondo, ma è solo una piccola parte del Tutto.

Il resto com'è? Cos'è?


Emiliano?
...e le infinite Verità...

8 commenti:

DoTheSka aka DudeSky ha detto...

Mentre leggevo interessato quanto hai riportato, sulla destra compariva una foto con te che ti ingroppavi 3 tuoi amici. Tutto questo, oltre che altamente surreale, l'ho trovato pertinente alla tua domanda finale. Saluti.

Energie in divenire ha detto...

Quindi stai cercando di dirci che per te ciò che non vediamo è Amore?

Emiliano?
...always in love...

DoTheSka aka DudeSky ha detto...

No, cerco di essere meno ermetico. La tua domanda finale lascia un po' basiti, diciamo che è molto vaga. Potrei risponderti dicendo che quello che non vediamo non è, tutto qui. Come potrei risponderti in qualsiasi altro modo. Ad esempio "le pere sono mature" che è una espressione surreale, ma attinente al momento in cui stavo leggendo il tuo post e vedendo quella foto dell' ingroppamento. Spero di esser stato chiaro, se non è così basta premere il tasto "brightness" e poi premere "+" (da notare che brightness oltre a luminosità significa intelligenza...e questo non è affatto un caso)

Energie in divenire ha detto...

"pere che il pompelmo faccia mele"

Proprio della PROPRIA visione si parlava...


Emiliano?
...che non necessita di risposte, ma pone domande...

DoTheSka aka DudeSky ha detto...

Se il mondo è quello che hai in testa, come puoi definire quello che non hai in testa? Puoi utilizzare la fantasia? Ma anche quella è in testa.. puoi immaginare qualcosa al di fuori della tua testa? Diciamo che sarebbe una esperienza extra-corporale. Puoi immaginare il nulla? Aspetta.. aspetta. Non ci pensare! Come non detto!!! Oddio no!!!

Federico ha detto...

Il resto è Caos.

Federidicolo

Energie in divenire ha detto...

?

roberta
con l'occhio pigro

Anonimo ha detto...

Le figure Gestalt so da paura.

Comunque noi non vediamo il mondo, ma il mondo che possiamo vedere. Ma in quanto l'unico mondo che possiamo vedere, per noi il mondo è quello. Appunto per ognuno è il PROPRIO mondo, ovvero, il mondo è quello tout-court. Il resto non esiste, pur esistendo.
La tecnologia può portarci a vedere altre cose, un mondo diverso, facendo superare i limiti della nostra percezione, ma sarebbe percezione mediata, non naturale e non percepita come nostra, dunque in ogni caso una percezione percepita come irreale. La realtà può essere non reale.

Valerio-sama