venerdì, settembre 11

Chi fu il primo?

È un uomo solo,
quello che percorre le foreste
e i deserti dell’alba dei tempi.
Un uomo circondato da una natura terribile,
che lo sovrasta e lo terrorizza di continuo.

Egli è profondamente solo:
solo con le sue paure,
solo con i suoi dubbi,
solo con le sue domande.

Egli non sa neppure chi è,
non sa perché è lì a subire tutto quello,
e non sa neanche dove andrà a finire,
alla fine di tutto.

Deve solo sopravvivere,
puntando all’alba del giorno dopo,
quando potrà dire a se stesso
di aver superato un’altra notte di paura.

Quell’uomo non ha nient’altro che
un cielo sopra la testa;
un cielo in cui splende un sole caldo,
“solo” anch’esso,
proprio come lui.


Un sole che,
per dare la vita,
consuma se stesso.

Alzando gli occhi al cielo,
quell’uomo prova un senso di sollievo,
come se là, in strani luoghi nascosti dalle nubi,
abitasse il padre che egli non ha mai conosciuto.
Come se là, nell’azzurro più profondo,
egli sentisse di poter tornare a casa.

L’uomo leva le braccia,
cade in ginocchio,
e lancia un’invocazione.
È un grido di dolore,
una domanda muta e,
nello stesso tempo,
una richiesta
e una dichiarazione.

È tutte queste cose insieme,
lanciate nello spazio dell’esistenza di quell’uomo:
la sua prima preghiera.
(Fonte: www.ieau.it)

¿Emiliano?
...postumi del nomadismo...

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