domenica, ottobre 3

"E' così che dev'essere" (Julie Poppins)



A 2'45" c'è il succo di tutto quello che mi accingo a scrivere e che ancora non so dove mi porterà. In realtà volevo scrivere un post che parlasse di un post che avrebbe parlato di un post che non scriverò mai. Ma ora grazie a lei, la persona praticamente perfetta, ho un nuovo spunto.

Molto spesso uno decide consciamente o inconsciamente di essere importante per un'altra persona verso cui nutre affetto. Ed è molto facile attribuirsi nei confronti dell'altro un ruolo che forse non è necessario, in cui il "giudizio" prende il sopravvento sui più semplici affetto e comprensione. E così si giudica il proprio amico, prendendo per lui delle decisioni ed esigendo che le rispetti, altrimenti bollandolo sommariamente come stupido o debole.
In realtà, nei confronti di un'altra persona - e soprattutto di un amico - non ci si può che limitare ad osservare e consigliare secondo le proprie esperienze, alleggerendolo del fardello della scelta magari offrendogli un punto di vista alternativo, più distaccato, che gli mostri come il suo "momentaccio" non è che un puntino, piccolissimo, all'interno del suo percorso naturale di crescita.
Questo è forse il massimo servizio che si possa rendere ad un amico.
Sì, parlo di servizio: porsi come uno "strumento" nelle mani dell'altra persona. Strumento, perché ognuno di noi ha un ruolo nella vita di chi incrocia. A volte marginale, a volte molto importante. Il ruolo (ahimè per qualcuno) non dev'essere necessariamente di protagonista nella vita dell'altro!
Per un narcisista, ma anche per tanti altri (protagonismo, esibizionismo e tante altre devianze), questa può suonare come una bestemmia. Eppure sì, si può NON essere sempre protagonisti della vita degli altri, ma - con il massimo dell'affetto - aiutare una persona in un momento delicato della sua vita. L'amicizia forse poi s'indebolirà, forse giocherete a scacchi insieme da vecchi o forse no. "Aiutare" evidentemente non significa porsi al suo servizio 24h su 24h, significa semplicemente assecondare ciò che è giusto che sia, dando il massimo all'altro (in termini di ascolto per esempio) nei momenti in cui si è vicini. Senza pretendere nulla, nemmeno l'amicizia stessa indietro. Senza rivalsa, senza la necessità della riconoscenza.
Spesso l'amicizia non è per sempre. Come tante persone sono state fondamentali nella nostra vita in un ben delimitato periodo, anche noi possiamo essere importanti per gli altri come semplici "strumenti" in un periodo delicato.
Questa parola non piace quasi mai. Ma tante persone emergono nella nostra vita per un preciso motivo.
Anche nel caso più negativo, di un'amicizia tradita, un amore rubato, di delusione in genere, si può vedere la persona che ha provocato questo sentimento come utile a conoscere, fare esperienza, maturare (purché non significhi irrigidire la propria anima e il proprio cuore per difendersi. Ma forse anche in quel caso!) verso quella che sarà la nostra crescita interiore che ci porterà in futuro ad essere ciò che di bello saremo. Allora guarderemo indietro e - dopo aver sorriso - daremo la giusta importanza a quell'evento e a quella persona. (Quanto diventa piccola ogni delusione quando la si ricorda a distanza di anni?)
Anche il peggiore dei nemici ci sarà stato "utile".
Forse sono troppo ottimista in questa considerazione.
E perché no? mi viene da rispondere. E' il pessimismo la Verità?

Tornando al video, Mary non è che uno strumento, è pronta a cedere il suo "potere" sui bambini a papà Banks, perché è giusto così. Perde il suo ruolo di protagonista, ma asseconda invece il ruolo di tata, aiutante e strumento verso la realizzazione di quella famiglia. Per me è un messaggio favoloso. Non è indolore questo passaggio, in fondo anche Mary è egocentrica, esibizionista e narcisa. Ma soprattutto riconosce di essere un ingranaggio (vedi qualche post più indietro) nel compimento del tutto (quest'ultima frase è forte, chissà chi mi segue).

Pilvio.

Ps
La "persona praticamente perfetta" non è Mary Poppins, è Julie Andrews. Chiaramente.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

arrivederci Silvio Poppins, non stare via molto..

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con il discorso dell'essere uno strumento (per quanto possa suonare male la parola anche a me), ognuno per l'altro..
sono importanti i tempi però.. o meglio, è importante non forzare i tempi.. ma riconoscere quando uno strumento perde la sua funzionalità..(sembra di parlare di elettrodomestici)..ognuno di noi incontra (e magari conosce) ogni giorno molte persone.. magari alla fermata dell'autobus, o per strada.. e poi magari non rivede più.. viceversa, abbiamo amici "eterni" (improbabile, dato che la vita non lo è..o forse si?..boh!!).. che per molto tempo abbiamo accanto.. bene, riguardo a tutte queste persone è importante riconoscere i nostri stati d'animo quando gli stimo accanto.. magari dopo una piacevole conversazione aspettando l'autobus, riconosciamo i piacevoli minuti passati e nutriamo noi stessi (senza dover per forza restare in contatto con quella persona.. mi è capitato ad esempio di incontrare la stessa ragazza per ben 3 volte sullo stesso autobus sempre in orari diversi..e di ciò siamo state contente entrambe.. ma a dire il vero non so nemmeno come si chiama ;).. mentre può capitare di avere per del tempo accanto una persona, con cui magari tempo addietro si aveva condiviso molto.. ma ora la situazione è priva d'evoluzione, di VERA VOLONTA' di vedersi.. ci si chiude nell'abitudine.. dunque.. che siano giuste e sentite le motivazioni per vedere qualcuno!!

e che ognuno di noi sia libero e aperto verso nuove conoscenze, e che la parola non sia frenata per stupidi pregiudizi o timidezze infondate..

bel post comunque.. Mary Poppins l'ho sempre adorata!!

sVpercalifrAgliListichEspiralidoso

Energie in divenire ha detto...

E' strano, a volte qualcuno ci fa notare qualcosa che sembra essere quasi insignificante, ma che si rivela fondamentale per la decriptazione del tutto.

poppins deriva da poppy, papavero da cui si estrae l'oppio.

mary manco lo traduco...

La nostra eroina (e famo 3!) era una drogata!
Ecco come faceva a volare!!!

"...adesso basta parlare a vanvera. Grazie!"

EMILIANO
dà retta a maria opium!

Barbara ha detto...

Mi sento un pò come l'ombrello di Mary Poppins, il suo (di lei) emisfero cerebrale sinistro travestito da pezzo di plastica a forma di pappagallo parlante (o pezzo di plastica parlante a forma di pappagallo?!). Sentendomi così, insinuo: non credi che Mary Poppins ci sia rimasta un pò male per il fatto che "non l'hanno salutata?" (e lei dice, ma non è vero! , con un velino di tristezza negli occhi), per il fatto che "non abbiano mostrato gratitudine" (ma va benissimo che stimino il loro padre più di quanto stimino lei, è così che deve essere). Vabè insomma, per farla breve, la Poppins se ne va, sono tutti contenti e lei è stato lo strumento (importantissimo) per arrivare a questo. Ma, insomma, almeno un grazie...
B